Il viaggio dell’acqua: una storia antica 2000 anni

Presentazione del volume storico fotografico sull'acquedotto romano della Formina


Sabato 27 Novembre si è tenuta presso l’Auditorium Bortolotti di Narni la presentazione del volume storico fotografico "La Memoria dell'acqua. L'acquedotto Formina della Narnia Romana".
Nella conferenza hanno dialogato con gli autori il prof. Daniele Manacorda, attualmente consigliere di amministrazione del Parco archeologico del Colosseo, il fotografo Mauro Montini che ha realizzato le splendide fotografie presenti nel volume e l’assessore all’ambiente di Narni Alfonso Morelli.

Gli autori Giada Bagnetti, Annamaria Loretani e Roberto Nini hanno ripercorso, in una veste grafica semplice e accattivante, la storia dell’acquedotto e dell’antico sentiero, realizzati entrambi 2000 anni fa dai Romani.
Infatti l’acquedotto fu probabilmente voluto dal narnese Marco Cocceia Nerva (nonno del futuro imperatore romano) che fu il curator aquarum sotto Augusto.
La sua lunghezza si aggira intorno ai 13 km e comprende quattro ponti (Cardona, Vecchio, della Pennina e Nuovo), i quali permettevano di far arrivare l’acqua dalle sorgenti ai centri abitati. L’acquedotto fu una grande opera di ingegneria romana che comprendeva anche tre trafori, le gallerie San Biagio (lunghezza di 415 m), Monte Ippolito (617 m) e San Silvestro (232 m), risalenti probabilmente al I secolo d.C. e che servivano per trasportare l’acqua dalle sette sorgenti. 
Uno dei tre autori del libro, l’archeologo e speleologo Roberto Nini, è stato proprio uno dei sei ragazzi del gruppo speleologico UTEC che nel 1979 scoprirono i resti dell’acquedotto della Formina.

Lo stesso Nini nella presentazione: “l’acquedotto è un’opera imponente di ingegneria idraulica, che dimostra l’ingegno degli uomini romani nello scavare la roccia semplicemente con degli scalpelli e soprattutto la competenza degli ingegneri di quel tempo che studiarono e calcolarono le pendenze ottimali per favorire l’arrivo dell’acqua nel centro abitato. Questo libro è il frutto della volontà nel coniugare l’archeologia con la storia del comune di Narni, in un accurato lavoro di ricerca sia d’archivio che sul campo”.

P1060270






















Si ringrazia per la foto l'archeologo Roberto Nini.